31 ottobre 2012: RITUALE D’AUTUNNO ANTENATI E PROTETTORI

È quindi una festa di transizione e segna la fine del ciclo della ruota dell’anno.Ma la fine e l’inizio nella Ruota della Vita sono la stessa cosa: nascita e morte, principio e fine uniti in un’eterna danza ed un eterno ritorno che ci ricordano che tutto è collegato.
Passato, presente e futuro sono intimamente connesse.
Sarà per questa ragione che parallelamente nelle culture latino americane dalla notte dei tempi e negli stessi giorni si celebrava la festa dei morti o “festa degli antenati” per ricordare che ciò che siamo è il risultato di ciò che è stato. Siamo il frutto di un albero antichissimo che affonda le sue radici nella profonditá della Storia.
È un momento magico, dunque, durante quale i “mondi” si toccano, si incontrano e fanno festa insieme. È ora di ricordare agli avi, gli antenati e rendere loro gratitudine e onore. Ma anche di ricevere i loro doni e ascoltare l’invito a darsi il permesso ad essere felici.
Ci riuniremo la notte del 31 ottobre per celebrare tutti i nostri avi in un rituale caldo, sereno e gioioso.
Sarà un’occasione per fare il punto del nostro cammino, fare bilancio del raccolto fatto finora e di condivisione delle sementi che custodiremo durante il freddo dell’inverno.
perchè il mio essere potesse pesare sul suolo,
fu necessario un largo spazio ed un lungo tempo:
uomini di tutto il mare ed ogni terra,
fertili ventri di donna, e corpi e più corpi,
fondendosi incessantemente in un altro corpo nuovo.
Solstizi ed equinozi con loro cangiante luce, il loro cielo sempre nuovo,
illuminarono
il viaggio millenario della mia carne
arrampicandosi per i secoli e per le ossa. Del loro passaggio lento e doloroso
della loro fuga verso la fine,
sopravvivendo naufragi,
afferrandosi all’ultimo sospiro dei morti,
io non sono altro che il risultato, il frutto,
quello che rimane, marcio, tra i resti;
questo che vedete qui, solamente questo:
una maceria tenace che resiste alla sua rovina
che lotta contro il vento,
che procede per strade che non portano a nessun posto.
Il successo di tutti i fallimenti.
L’impazzita forza dello scoraggiamento. (libero riadattamento di una poesia di Angel Gonzalez)