il linguaggio segreto dei bambini – programma hug your baby

Grazie al desiderio di Stefania Santacroce di essere costantemente in formazione, i servizi del post parto di CREATTIVA CRESCERE si arricchiscono di un nuovo programma di supporto ai genitori, Hug your baby.
Di seguito un suo articolo per spiegare di cosa si tratta.
IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI BAMBINI
IL PROGRAMMA HUG YOUR BABY
articolo di Stefania Santacroce
“HUG your baby “ è il programma che Jan Tedder, infermiera e consulente dell’allattamento, ha creato e sviluppato dopo trent’anni di esperienza lavorativa con donne incinte e neo-genitori.
Si pone come obiettivo quello di offrire ai genitori strumenti per poter entrare in comunicazione con il neonato nel pieno rispetto dei suoi tempi , rinforzare le loro competenze, aumentare la confidenza e l’autostima nella relazione con il loro bambino. Si basa sulla letteratura di specialisti nei campi dello sviluppo del bambino quali Brazelton e dell’allattamento al seno. E’ stato presentato in numerose conferenze nazionali ed internazionali e ha ottenuto riconoscimenti dalla comunità scientifica.
Il termine HUG in italiano significa “ABBRACCIO” ma le tre lettere H.U.G. stanno per Helping (Aiutare) Understanding (Capire) Guidance (Guidare) il tuo bambino (your baby). L’obiettivo è quello di aiutare i genitori ( e chi si occupa di sostenerli) , a capire quali sono i segnali che il bambino manda con tutto il suo corpo per esprimere i suoi bisogni nei vari momenti del mangiare, dormire, piangere, interagire , giocare.
HUG si propone di sostenere i neo genitori utilizzando innanzitutto un linguaggio semplice, familiare e innovativo per rendere accessibili anche le più complesse e sofisticate delle informazioni. L’invito è quello di osservare il bambino e imparare a riconoscere i suoi segnali per poi rispondere in modo adeguato: offrire il seno o il biberon quando il bambino ha fame , rispettare i ritmi del sonno , accettare il pianto o individuare il momento migliore per giocare e quindi approfondire il legame con il bambino.
Una particolare attenzione HUG la riserva al riconoscimento dei Segnali di Over /Iper Stimolazione che chiama simpaticamente S.O.S. Il neonato lancia un SOS quando ha bisogno di una pausa, di ritrovare la sua stabilità, di “riorganizzarsi”. I bambini hanno sì bisogno di stimoli per la loro crescita ma è importante che questi siano proposti con gradualità, che non siano troppi e tutti insieme e che sia rispettato il bisogno di una pausa. Il bambino esprime questa necessità con segnali corporei e segnali di comportamento che una volta individuati permettono di dare una risposta precisa indirizzando l’intervento dell’adulto.
Berry Brazelton, il famoso pediatra americano , ha descritto 6 possibilità di comportamenti riferiti allo stato del bambino: 2 stati di veglia, 2 di sonno, il pianto e uno stato intermedio. Jan Tedder semplifica l’osservazione degli stati e ci parla di tre Zone che naturalmente influenzano il comportamento degli adulti: la Zona Pronta, la Zona del Sonno e la Zona del Riavvio per la quale prende in prestito la terminologia dei nostri computer che a volte necessitano di un riavvio, di un intervento per modificare qualcosa che non va.
Il riconoscimento delle Zone e degli SOS diventa uno strumento efficace per individuare i momenti migliori per la nanna., la pappa ma anche per il gioco, il massaggio o semplicemente per entrare in relazione con il bambino.
L’esperienza di Jan Tedder come consulente dell’allattamento , l’ha portata a creare una “road-map”, un itinerario lungo i primi mesi di vita, individuando le tappe principali che indicano le differenze ad esempio dai primi mesi al secondo semestre di vita. Le ricerche confermano che una delle cause di abbandono dell’allattamento sta proprio nel mancato riconoscimento dei cambiamenti fisiologici nello sviluppo del bambino. La “mappa dell’allattamento” evidenzia gli eventi, dalla nascita a un anno, che se non conosciuti o fraintesi , possono influenzare la durata dell’allattamento al seno.